| Luke scosta Kevin -Senti.. io non ..è tutto cambiato Kevin rimane per un po’ perplesso, ma riguadagna subito il controllo -Snyder cosa hai capito? Luke sorride, ok, lo preferisce decisamente così, voltafaccia, sbruffone, almeno sa chi ha davanti. Prende la giacca e se ne va. Ha bisogno di vedere Noah, anche solo da lontano, ma gli serve la sua presenza. Si incammina per la strada che porta alla camera di Noah e lo vede.
Noah sta uscendo dall’altro palazzo, abbracciato a M. si stanno baciando. Luke chiude gli occhi e le lacrime scendono da sole. Lo ha visto, è quello che voleva.
Luke e Noah. Con domani tutto sarà finito. Luke lascia questo college, non può rimanere qui, non può vederlo tutti i giorni abbracciato a quel tipo, se ne deve andare, andrà a New York . Noah andrà in California, l’ha detto a M., che, ovviamente, è felice, non può vedere tutti i giorni Luke sbaciucchiato da Kevin, non reggerebbe. Doveva essere una giornata memorabile e da un lato lo sarà, tutti e due diranno addio a questa parte della loro vita, Luke è terrorizzato, non sa se ce la farà, Noah avrebbe voglia di piangere ma non ci riesce.
Luke e Noah. Luke non andrà in libreria, ha accennato a Marc che probabilmente cambierà città, niente di sicuro, ovvio. Non riesce nemmeno a vestirsi, sbaglia colore della camicia, non ha dormito e la testa gli fa così male da non poter nemmeno aprire gli occhi. L’aspirina è il suo primo cibo e per un po’ sarà l’unico. Davvero elegante, giacca, camicia intonata, pantaloni grigi. Noah è in camera sua, non ha dormito da M., non se la sentiva, ha ancora davanti la scena del salone, poi doveva alzarsi presto, tanto valeva non si coricasse, non ha chiuso occhio, è già stanco di prima mattina. Anche lui decisamente elegante, giacca grigia, camicia bianca, pantaloni chiari. Scende al bar a fare colazione. Tra la sala proiezioni e il salone è un via vai di persone, studenti, professori, uomini e donne vestiti elegantemente, un’aria di festa. Kevin sta facendo il padrone di casa e a Luke non dispiace, sapeva come sarebbero andate le cose, le persone possono cambiare, ma non troppo. Luke e Noah Si vedono di sfuggita da lontano, entrambi per un attimo fermi ad ammirare la figura dell’altro, ma è un secondo, qualcosa che è passato, che bisogna allontanare, Kevin reclama Luke, M. presenta Noah a dei suoi amici.
Luke sta parlando con Paul, è colui che coordinerà l’andamento delle proiezioni, per qualsiasi cosa i registi dovranno contare sul suo aiuto, quindi il poveretto è assalito da ragazzi emozionati, tesi e nervosi che gli fanno mille domande. Il film di Noah è nel secondo gruppo. Noah prende posto nella platea, aspetta che Paul si liberi per potergli chiedere delle cose, è inutile assillarlo adesso. Ogni lungometraggio è presentato da qualcuno che non sia il regista, può essere un collaboratore o un mentore, come per M., che introdurrà il film di Noah. Luke entra ed esce dalla sala e anche quando il primo film viene proiettato non si ferma mai molto, dà un’occhiata e se ne va, sono già in ritardo sulla scaletta, le presentazioni dovrebbero essere più brevi.
Finalmente Paul è solo, Noah si alza e va a parlargli. Non ha voglia di tornare a sedersi, preferisce rimanere lì e vedere i film in piedi, Paul sorride -Nervoso eh? -Tu che dici? Mi gioco la California con questo film -Cosa? -Se tutto va bene tra qualche giorno dovrei essere in California -Hai fatto il colpo Noah, complimenti -Grazie -Allora ve ne andate tutti -Chi altri se ne va? -Luke, pensavo lo sapessi.. pensavo foste d’accordo, va a New York. Noah non sa cosa dire. Poi gli viene un dubbio e senza pensarci fa la domanda -Con Kevin? -Kevin? Luke e Kevin? -Sì, non stanno insieme? -Scherzi vero? Direi proprio di no, guarda, Kevin è fidanzato con quella ragazza con cui sta pomiciando. A Noah verrebbe da dire che questo conta poco, ma si trattiene, poi vede Luke che si avvicina a Kevin e alla biondina che è con lui, sorridono, parlano con calma e incomincia a pensare che qualcosa non va, subito dopo Luke e la bella ragazza si allontanano insieme. Allora, per una volta nella sua vita, Noah agisce di impulso, si avvicina a Kevin e gli chiede quello che lo tormenta dal giorno prima -Parti anche tu con Luke? -Ehi Mayer come va? -Rispondi alla domanda, te ne vai con Luke?, state insieme? -Le domande.Punto. Tu sei completamente fuori Mayer, io sto con Alice, e con nessun altro. -Non stavi baciando Luke ieri sera? Noah ha davvero il dubbio di aver visto male, ma la leggera esitazione di Kevin gli dà la sicurezza di non sbagliare -Mayer ascolta io sto con una donna, chiaro? Non è che tutto il mondo è gay perché lo siete voi. Noah sta per andarsene, poi un pensiero fulmineo lo attraversa, si volta di nuovo verso Kevin -Luke ti ha respinto? Adesso Kevin è davvero arrabbiato sta per spingere Noah, ma si rende conto dov’è, in un salone pieno di gente e soprattutto si ricorda chi è, l’organizzatore della manifestazione. -Mayer vai a farti sfottere. Noah non ci può credere, è così, Luke ha respinto Kevin, dentro di sé ha sempre pensato che non sarebbe mai accaduto, che se avesse dovuto scegliere Luke avrebbe scelto Kevin, ma si sbagliava. Il peso sullo stomaco si è sciolto, è così felice, sorride e quando Paul lo vede rimane perplesso -Tutto bene Noah? -Sì, devo.. devo fare una cosa, torno subito -Noah?! Tra poco ci sarà il tuo film - Sì, sì.. arrivo. Noah corre fuori, vede M. circondato da un drappello di persone che lo ascoltano incantate, lo chiama da parte -Ehi, che c’è? -Devo parlarti -Possiamo parlare dopo -No adesso. Io..io non vengo in California -Cosa? Sei deficiente? Dopo tutto il casino che ho fatto -Lo so, lo so e ti chiedo scusa, ma davvero non posso. -Senti..ho preso un impegno. -Lo so, è colpa mia ma non posso venire, .. non verrò. M. sorride e scuote la testa -Cos’è, il biondino ti ha stregato con i suoi dialoghi melensi? -Non ho parlato con Luke. Devo andare, tra poco comincia il film, vieni per la presentazione? -Fattela tu la presentazione, stronzetto. Noah non ha parole -Lo sai che non posso -Be’, allora, arrangiati
Possibile che se un aspetto della tua vita va un po’ meglio l’altro debba andare subito da schifo?
Nella sala proiezioni Luke sta parlando con Paul, i film procedono, più lentamente di quello che dovrebbero perché gli oratori si lasciano prendere la mano nell’elogiare le opere prime, ma tutto sommato un po’ di scarto nei tempi è normale, in alcuni casi gli applausi scattano spontanei e questo è sempre un buon segno, per cui Luke è soddisfatto. -Tra poco ci sarà l’opera del futuro premio Oscar -Chi? -Noah, non lo sai? Va in California La ciliegina sulla torta, Luke sospira, ok, deve solo arrivare vivo fino a stasera, poi saluterà tutti e se ne andrà da un’altra parte. Ok. Tutto a posto. -No, non lo sapevo. E’ completamente disorientato, ma in qualche maniera riesce a guadagnare la porta e uscire.
Noah torna in sala, si avvicina a Paul , ma non dice parola, non sa come risolvere la situazione, dove lo trova un oratore adesso?, considerando che in pochi hanno visto il film e molti sono occupati in facoltà, non avrebbe nemmeno il tempo di arrivarci, il film inizia tra poco. -Ho perso l’oratore. -Come mai? -Questioni personali -E come fai? -Farò senza. E’ tanto grave? -Be’ non parti bene, se nessuno vuole elogiare il tuo film. La California che fine ha fatto?
Noah non fa in tempo a rispondere perché la voce di Luke da dietro dice -Introdurrò io il tuo film, l’ho visto, lo conosco e non posso che parlarne bene. Noah è sorpreso e anche contento -Grazie.
Anche il film di Noah comincia, ha avuto il suo elogio, come sognavano entrambi l’ha fatto Luke, anche se la situazione è un po’ diversa da quella che avevano immaginato mesi prima. Rimangono vicini, in piedi e Luke segue tutto il film, ci sono due applausi, una delle scene applaudite è quella che Noah non ha lasciato tagliare. Qualche volta i loro sguardi si incontrano, imbarazzati e interrogativi, al buio non si capisce bene e poi uno scroscio di mani finale, Noah è soddisfatto
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